Falanghina

Fino agli anni ’80 la Falanghina è stata praticamente dimenticata e non compariva in nessuno dei disciplinari DOC della Campania. Il biotipo beneventano e quello flegreo venivano considerati come un’unica varietà. All’inizio degli anni ’90, grazie soprattuto all’impegno di Leonardo Mustilli, se ne è iniziato il recupero e oggi rappresenta l’uva a bacca bianca campana piu’ diffusa e conosciuta. Il nome della varietà sembra derivi dall'esigenza di questo vitigno di essere sostenuto da tutori, pali da sostegno detti "falanga", da cui Falangina, ossia "vite sorretta da pali". Il grappolo ha forma conico-piramidale con un’ala ben sviluppata e colore verde-giallo. La buccia è spessa e pruinosa. I tempi di maturazione variano tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre. La Falanghina è un vino giallo paglierino di buona struttura e importante acidità fissa che lo rendono un bianco adatto all’invecchiamento in legno.